12645259_10205227146508520_9149843800392200611_nIl 6 febbraio, (eccezionalmente di sabato), si è svolto il concerto mensile dell’associazione musicale VeronaLirica che aveva come fine quello di assegnare il premio annuale al tenore Francesco Meli.
Al pianoforte abbiamo ritrovato l’intatta eleganza e sapienza musicale di Patrizia Quarta, eccezionale nell’accompagnare il canto e nel risultare sempre pienamente nello stile.
Francesco Landolfi sostituiva il previsto Alberto Mastromarino e ci offriva una prestazione ottima soprattutto interpretativamente. Il culmine erano una intensa esecuzione di “Eri tu” dal verdiano “Un ballo in maschera” e una lacerata lettura di “Non t’amo più” di Francesco Paolo Tosti.
12687883_10205227803684949_4111885784484705014_nAnstasia Boldyreva era una scoperta di assoluto interesse, con una vocalità di bel timbro e di ottima scuola. Più che nella Azucena verdiana, dove forse mancava di un po’ di italianità nella fonazione, ci ha totalmente convinti in pagine da “La dama di Picche e nella sensuale “Amour! vien s’aider ma faiblesse” da “Samson et Dalila”.

Alida Berti ci mostrava una vocalità limpida e leggera che non si imponeva per rotondità e potenza di emissione, ma per eleganza e musicalità. Sicuramente era più a suo agio nell’aria e nel duetto dal II atto di Rigoletto (con Landolfi) e in “Parigi, o cara” da “La Traviata” in coppia con Meli, dove ha potuto sfoggiare le sue carte migliori.
12642563_10205227074346716_6176112391584706720_nFrancesco Meli è senza tema di smentita, il migliore tenore italiano e uno dei migliori tenori del mondo. Pur indisposto il tenore ha offerto una prova superba che non dimenticheremo facilmente. Impegnato in questi giorni nelle prove de “I due Foscari” al Teatro alla Scala” ci ha offerto una lettura entusiasmante della cavatina di Jacopo Foscari “Dal più remoto esilio….odio atroce, ed odio solo”, per poi rapirci totalmente chiudendo il pomeriggio con un cavallo di battaglia dei più importanti tenori della storia, “Rondine al nido” di Vincenzo de Crescenzo.

Bis con il quartetto “Bella figlia dell’amore” da “Rigoletto”. Un pomeriggio di grande livello musicale, presentato come di consueto dall’arguto e sagace Davide Da Como.

Francesco Lodola

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