Nella serata del 3 giugno è stato consegnato a Verona, all’ombra del famoso balcone degli amanti shakespeariani, il Premio Giulietta, onorificenza nata nel 1991 per premiare le donne che si sono distinte nel loro settore. Autore della prestigiosa statuetta è l’artista Felice Naalin, che ogni anno reinterpreta in maniera sempre nuova la celebre statua di Giulietta. Tra le vincitrici delle passate edizioni ricordiamo Carla Fracci, Sara Simeoni, Federica Pellegrini e Katia Ricciarelli. Quest’anno la premiata è stata Marisa Laurito, grande donna di spettacolo, in occasione del trentesimo anniversario della messa in onda della storica trasmissione “Quelli della notte”. La Laurito ha sottolineato la profonda modernità di quel lavoro che rendeva popolare gli schemi della commedia dell’arte con le sue maschere e le improvvisazioni. Forte è anche il legame con Verona, dove l’artista è stata presente al Teatro Filarmonico con una formidabile produzione de “La Vedova Allegra” firmata per la regia da Gino Landi, e nella quale interpretava un Njegus al femminile e straordinario. Marisa Laurito è un’artista completa che con il suo modo di fare vulcanico ha catturato i cuori del pubblico che ancora oggi la adora. Esempio di questo è il trionfo dello spettacolo che sta portando in giro per l’Italia e nel mondo (l’ultima tappa è stata in Canada), “Sud and South”, che racconta i “sud” del mondo, attraverso la recitazione, il canto e la danza.
Inoltre la manifestazione prevedeva un’ulteriore premio intitolato a Maria Callas e dedicato a giovani cantanti liriche emergenti. La stessa vincitrice dello scorso anno, Elena Serra, ha presentato la vincitrice di questo anno, il soprano milanese Tiziana Scaciga Della Silva. La cantante, laureata in giurisprudenza, ha frequentato i Master di alto perfezionamento del M° Giuseppe Montanari del Teatro alla Scala di Milano e ha vinto alcuni importanti concorsi come il “Selezione Voci Liriche Mario Basiola” e il “Quarto Forum Lirico Europeo” di Arles. Il soprano ha aperto la serata con una sentita ed elegante esecuzione di “Amami Alfredo” da “La Traviata” e al termine ci ha concesso il piacere di rivolgerle qualche domanda.
Cosa vuol dire ancora oggi nel mondo della lirica il nome di Maria Callas?
Oggi e domani come ieri, il nome di Maria Callas e la sua arte rimarranno intatti e incomparabili. Certo, anche oggi ci sono grandi cantanti perché la lirica deve continuare a vivere e da italiani dobbiamo impegnarci ad esportare questo nostro marchio nel mondo. Nell’ombra della Callas dobbiamo continuare a far fiorire quest’arte.
Quali sono i tuoi modelli vocali oltre alla Callas?
Sicuramente per determinati ruoli il mio modello è Mirella Freni. La sua Mimí in Boheme rimane un punto di riferimento. Come paradigmatica è la Adriana Lecouvreur di Magda Olivero. In anni più recenti ho amato moltissimo la Desdemona di Barbara Frittoli, la quale, avendola conosciuta, trovo sia una persona splendida oltre che una grande collega.
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Nella mia agenda ho numerosi concerti sia in Italia che all’estero. Poi a settembre riprenderò nel biellese “Adriana Lecouvreur “, personaggio che ho già cantato due anni fa a Padova, dove tra il pubblico c’era l’Adriana per eccellenza, Raina Kabaivanska. È una parte molto impegnativa, ma che dà grandi soddisfazioni, poiché durante l’opera il personaggio subisce una sua evoluzione e richiede un impegno teatrale notevole, che culmina nel declamato del monologo di Fedra.
Qual è il ruolo dei tuoi sogni?
Un ruolo dei miei sogni l’ho già cantato ed è Liú in Turandot. Ora nei miei sogni ci sono più che altro le location dove mi piacerebbe cantare: da milanese La Scala e poi l’Arena, che mi mette un po’ di timore per la sua grandezza. C’è un ruolo che spero di cantare tra tanti anni ed è Tosca. Amo Puccini e spero proprio un giorno di poterla fare.
Grazie a Tiziana Scaciga Della Silva e in bocca al lupo!
Francesco Lodola