Junges Musikpodium è un’associazione patrocinata dalla comunità europea per giovani musicisti. E’ un progetto nato a Dresda, che però ha allargato i propri orizzonti e coinvolto anche l’Italia, la Lituania e la Francia, grazie a dei workshop sulla musica barocca, che vengono organizzati ogni due anni, coinvolgendo studenti di musica di tutta europa e i più noti specialisti del repertorio tra Seicento e Settecento.
L’obbiettivo principale del Musikpodium è quello di far rivivere gli splendori musicali della
corte di Dresda e di quella di Venezia, in luoghi straordinari, come le Ville venete e il Teatro Olimpico del Palladio, e in questa occasione la Sala Maffeiana di Verona, progettata da Francesco Galli da Bibbiena.
Dresda e Venezia erano ne Settecento il ring di una battaglia tutta musicale: una lotta i cui risultati sono esempi di splendore e di brillantezza, gemme di un’epoca in cui l’arte e la musica rifulgevano, come non avrebbero mai più fatto, e i cui protagonisti, Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Haendel, Nicola Porpora sono diventati giganti eterni della storia della musica. “Lotta fra giganti” era proprio il titolo della serata del 21 settembre, che vedeva il violino e la direzione di Stefano Montanari, il liuto di Ivano Zanenghi e la voce del soprano Giulia Bolcato.
Stefano Montanari è un direttore che abbiamo apprezzato e applaudito già molte volte. E’ un musicista straordinario, che grazie alla perfezione tecnica riesce a rendere tutta la modernità di questa musica, con l’entusiasmo e la carica di un concerto rock. E’ bravissimo a seguire questi giovani talenti, suonando con loro, insegnando loro come dare vita a queste note. Il barocco ha bisogno dell’energia vitale per scaturire la sua potenza.
Giulia Bolcato è una vera rivelazione. Il soprano ha voce meravigliosa, di timbro bellissimo e di perfetta omogeneità tra i registri. Le pagine vocali affidatele (“Vedrò con mio diletto” da “Il Giustino” e “Squarciami pure il seno” da “Il Tigrane” di Vivaldi, “Alto Giove” dal “Polifemo” di Porpora e “Da tempeste il legno infranto” da “Giulio Cesare”), sono snocciolate con assoluta nitidezza tecnica ed espressiva.
La gioventù di questi musicisti e la loro immensa dote artistica commuovono, soprattutto in un’epoca come la nostra, in cui la musica soffre e non viene incoraggiata e stimolata dai governi e dal mondo della politica in generale. Vedere gli occhi di questi ragazzi brillare per la passione e per la gioia di fare musica insieme, è impagabile, (soprattutto per chi scrive, che è più o meno loro coetaneo).
Grandissimo successo da parte di un pubblico caloroso, che vedeva la presenza dell’ambasciatrice in Italia della Repubblica Federale di Germania, Sua Eccellenza,
la dottoressa Susanne Wasum-Rainer.
Francesco Lodola