
Nell’ambito del Festival Verdi numerose sono le iniziative musicali parallele, con l’intervento degli stessi artisti impegnati nelle opere in cartellone. È il caso del “Mezzogiorno in musica al Farnese”, nella cornice meravigliosa del Teatro Farnese, in cui l’acustica è eccellente sia per le voci, che per il pianoforte di Claudio Cirelli, eccellente accompagnatore, dotato di eleganza e sensibilità. Due le voci protagoniste: Marina Bucciarelli (soprano) e Elena Serra (mezzosoprano).
Marina Bucciarelli è una vera sorpresa. Una voce emessa con purezza cristallina e che ascende all’acuto con assoluta morbidezza. Bellissima la sua esecuzione della “Villanelle” di Eva Dell’Acqua e anche di “Sul fil d’un soffio etesio” da “Falstaff” che la configura come una perfetta Nannetta.

Ottima anche la prova di Elena Serra, mezzosoprano dotato di voce importante e soprattutto di eccellente espressività, impegnata in un programma ampio e complesso, che includeva “Sgombra è la sacra selva” da “Norma”, “Va! Laisse couler mes larmes!” da “Werther”, “Près des remparts de Séville” da “Carmen”, “Acerba voluttà” da “Adriana Lecouvreur”. I momenti migliori sono però giunti nella pagina dalla “Sapho” di Gounod, (“O ma lyre immortelle”), cantata con grande affetto, e nelle due pagine verdiane: “O don fatale” in cui è stata una sensuale Principessa Eboli (finalmente una cantante che canta tutte le parole, “sia benedetto il ciel”) e un’intensissima Azucena de “Il Trovatore” in “Condotta ell’era in ceppi”.
Successo calorosissimo con due bis, “Quando men vo’” da ” La Bohème” e l’Habanera di Carmen, ed infine la barcarola da Les contes d’Hoffmann di Offenbach.
Francesco Lodola