Il 25 aprile “Norma” si concede una seconda rappresentazione al Teatro Filarmonico di Verona, con una compagnia di canto quasi del tutto diversa rispetto a quella della prima (qui per leggere la recensione).
Lodi vanno al coro (sempre magnificamente diretto da Vito Lombardi) e all’orchestra diretta da Francesco Ivan Ciampa, autore di una bellissima prova.
Bene Antonello Ceron (Flavio) e Madina Karbeli (Clotilde).
Francesca Sassu continua a non convincere nel ruolo, per evidente disparità di mezzi tra lei e il ruolo stesso.
Mikheil Sheshaberidze ha realizzato forse la sua prova più convincente, dopo aver affrontato a Verona, Radames, Don José e Cavaradossi. Il tenore è favorito dalla tessitura di Pollione, che gli permette di sfoggiare il suo importante registro acuto. Lo incoraggiamo a incanalare bene il suo grande materiale e a non esagerare a discapito della linea.
I migliori risultano anche questa volta gli interpreti di Adalgisa e Oroveso.
Quest’ultimo era impersonato da Mattia Denti, che con voce robusta e fraseggio eroico, disegna un personaggio perfettamente aderente alla visione di De Ana di questo personaggio, raffigurato come un epigono di Napoleone.
Alessia Nadin sta diventando una cantante di eccellente livello e dopo averci conquistato come Romeo, ci ha convinti moltissimo come Adalgisa. La voce è di bellissimo colore e la linea di canto morbida ed elegante (anche se si tiene a debita distanza del Do acuto del duetto con Norma). Il personaggio è prezioso, timido e tenero. Un’altra bellissima prova per lei.
Alla fine un successo caloroso con numerose chiamate al proscenio.
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