Odiata, amata, disprezzata, venerata: Maria Callas ha creato nel mondo dell’opera una frattura, rivoluzionando l’intero modo di intendere la lirica. E’ stata per alcuni versi la prima cantante moderna, quella che ha traghettato l’opera nell’era dell’immagine e della tecnologia. La Callas è stata l’unica vera artista (con Caruso) a portare l’opera al di fuori del teatro, e non cantando la musica leggera, ma continuando a cantare i suoi personaggi, e a viverli con quel fascino speciale di cui era dotata. Ha messo in moto una rivoluzione che le generazioni successive hanno fatto propria, portando nell’era 2.0 il mondo del melodramma. E vogliamo proprio che siano loro, le primedonne di oggi, a raccontare che cosa è stata Maria Callas…

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Jessica Pratt
Il primo disco che ho sentito era della Callas e mi ha rapita dalla prima nota. È stata lei a far rinascere importanti titoli del repertorio di belcanto, scegliendo sempre la scrittura più difficile, con un’abilità tecnica impressionante. La Callas era un artista immensa e commuovente ed è una grandissima ispirazione per me e per tanti altri cantanti.

 

 

 

Nino Machaidze14021690_10210248853005846_5254376667867311087_n
Direi solo che è Unica! più volte la ascolto per prendere dei riferimenti, dal suo gusto meraviglioso, della classe nel canto che aveva e la raffinatezza. 

 

 

 

 

 

feolaRosa Feola
Quindici anni fa scoprii la lirica attraverso “Un bel dì vedremo” cantato dalla Callas:” Wow, questo canto lirico è molto emozionante pensai!” Così imparai tutto a memoria, immaginandomi il magnifico mondo che la Callas era riuscita a creare con la sua voce. Ecco, la Callas è un mito. Lo è soprattutto perché non ho potuto viverla nel suo presente e ho dovuto sentire racconti su di lei e ascoltarla dai cd. La sua unicità per me non era solo la magistrale interpretazione di qualsiasi cosa cantasse, il gusto è soggettivo. Piuttosto il carisma, il “divismo” che faceva scattare un applauso alla sua semplice apparizione in palcoscenico. Penso che sia il sogno di tutti essere così amati dal pubblico ma è pur vero che quel mondo ci è lontano e che il mito della Callas resterà per sempre vivo e affascinante.

Carmen GiannattasioCarmen-Giannattasio-4-©JeanPhilippeRaibaud-
La Callas è stata ed è per me una sorta di divinità. Se dopo 40 anni siamo ancora qui a ricordarla vuol dire che ha lasciato davvero un segno unico ed indelebile. L’umanità dimentica facilmente per natura, ma la Callas è qualcosa che va oltre la cantante talentuosa!
E’ l’essenza della musica nella quale si fondono tutti i sentimenti umani piu’ disparati, come Omero che si staglia su tutti…anche lui greco!

 

 

 

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Non sarò la prima, e neanche l’ultima, a dire che le parole Diva e Divina sono le parole che meglio descrivono ciò che è stata Maria Callas. E’ stata una grande protagonista dell’intera storia dell’Opera. Se andiamo a cercare l’etimologia della parola protagonista in greco, troviamo che “prôtos” significa “primo”, mentre “agōnistḗs” indica “chi sta lottando”. Maria Callas ha vinto una lotta importante, portando l’opera ai più alti vertici dell’arte. Lei non è stata soltanto una cantante, ma soprattutto un’artista. La sua arte non era solo quella teatrale, ma era la capacità di far nascere tutto dalla musica. Lei serviva la drammaturgia musicale, e anche con una sola linea musicale poteva creare il dramma e la scena. Lei riusciva a vedere nella partitura forse anche di più, di quanto non riuscisse a fare il compositore. Il suo grande merito era quello di portare la verità musicale, che è la cosa che ha il potere di arrivare di più e con più forza. Lei credeva nella verità della musica e delle note. Maria Callas è stata importante per le generazioni successive, perché ci ha insegnato a leggere la musica e le intenzioni dei compositori. Prima di lei i cantanti erano più liberi nel rapporto con il testo musicale. La sua genialità era proprio quella di leggere e trasmettere al pubblico solo quello che aveva scritto il compositore. Tutto questo con uno straordinario linguaggio musicale, una voce eccezionale, una tecnica “sua” ma assolutamente geniale. Lei riusciva come un pittore, a giocare con i colori. Lei ci ha insegnato che le emozioni si possono dipingere con la voce e con i suoi colori. Non cantava solo, era protagonista della musica, lottava per far arrivare le emozioni della musica alla gente.

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Maria Callas è una grande Diva, Eterna. Ho imparato tante cose dalla sua arte. Per me, La Callas nessuno la può superare. La Callas per sempre!

 

 

 

 

Anna-PirozziAnna Pirozzi
Per la Callas il mio è un amore mitologico. Grazie alla sua voce ho avuto un colpo di fulmine per l’opera, ascoltando “Casta Diva”. Da quel momento i miei ascolti furono principalmente rivolti alle sue interpretazioni, che sono diventate per me punti di riferimento e di esempio per ogni ruolo da affrontare. Non c’è niente da fare, per me è la perfezione assoluta. Avrei tanto voluto conoscerla e magari avere qualche consiglio, ma è andata così. Vorrei fosse ancora tra noi…

 

 

 

Anita RachvelishviliRACHVELISHVILI-Anita.jpg
Cosa potrei dire su di lei! Direi che era Divina, Indimenticabile, inarrivabile, e sarebbe troppo banale e troppo ovvio! Lei ha cambiato il modo in cui il mondo comprendeva l’opera, ha rivoluzionato la figura della cantante e della vera diva assoluta! Era La Persona con la “P” maiuscola! Era Donna con la “D” maiuscola e una Cantante che il mondo non dimenticherà mai! La amo profondamente e per me sarà sempre un esempio!

 

 

 

Fiorenza Cedolinsuntitled.png
Esprimere considerazioni postume sul valore di un’Artista senza aver mai apprezzato la Sua Arte dal vivo, è arduo e sicuramente parziale. Pur nondimeno, posso condividere le mie sensazioni sull’ascolto dei materiali registrati dal vivo, che ho potuto ascoltare direttamente nell’archivio della famiglia del Monaco. Si tratta di supporti originali, le vecchie bobine a nastro del “Geloso” per intenderci, delle rappresentazioni che videro protagonisti, insieme, il grande tenore Mario del Monaco e la grande soprano Maria Callas. La prima sensazione, un po’ scioccante a dire il vero, è la notevole differenza della qualità vocale di Maria Callas rispetto alle cosiddette “rimasterizzazioni” di cui il mercato discografico ci gratifica negli ultimi anni a questa a parte… la voce ha luci ed ombre… le ombre: è spesso intubata, stridula, gutturale, forzata, disomogenea e con vistosi problemi di intonazione, non particolarmente voluminosa. Niente di nuovo, le stesse cose che gli spettatori dell’epoca, mi hanno sempre riportato circa le loro impressioni dal vivo… Ma la luce emerge prepotentemente soprattutto nell’intensità drammatica dell’Artista. La vibrazione interiore che questa cantante insufflava nel suo canto è ancor più stupefacente proprio perché non ripulita dalle imperfezioni. Imperfezioni non frutto di approssimazione o mancanza di studio, ma risultato di una necessaria verità interpretativa che andava ben oltre i confini dell’ortodossia tecnica e stilistica. In questo sta l’apoteosi ed al contempo il declino di questa straordinaria Artista, inimitabile. Come cantante ho sempre visto nella triade Caballé-Callas-Tebaldi (in rigoroso ordine alfabetico!) l’ideale sunto di perfezione dell’Arte sopranile, il “mostro” della perfezione impossibile!… Come docente di canto, spesso esorto gli allievi ad ascoltare, con lucido senso critico, i colleghi del passato e del presente. Maria Callas è un esempio imprescindibile, costituisce uno spartiacque interpretativo tra teatro “recitato” e teatro “vero”, da capire profondamente ma da non imitare pedissequamente. C’è poi il “personaggio”… una sorta di fiaba tragica che colpisce la fantasia di un pubblico alla ricerca dell’idolo… ci sta, fa parte del gioco… è pur sempre spettacolo… per il mio carattere, preferisco attenermi all’Arte, e certe manifestazioni di divismo, piuttosto comiche, del passato e del presente, le lascio agli strateghi del marketing…. Quello che va riconosciuto a Maria Callas è di essere stata indubbiamente un’innovatrice e di aver scritto, pagando con la sua anima e la sua salute, pagine importanti nella storia del Teatro d’Opera, alla quale siamo tutti debitori.

20376160_338901796565535_5606348644431113449_nVioleta Urmana
Ho scoperto Maria Callas quando avevo 16 anni e da lì si è accesa la mia passione per il canto. Per la prima volta ho ascoltato la sua voce in Lucia di Lammermoor e subito sono stata attratta dalla sua arte e prima di tutto dalla sua incredibile espressività. Mi ha commossa veramente! Mi ispirava e ispira sempre, fino ad oggi. E’ un grande esempio per l’importanza del rapporto tra la parola e la musica, l’intelligenza vocale e artistica. Anche se dopo ho ascoltato tante altre grandi cantanti, lei rimarrà per me, unica e irripetibile. Ho tutte le sue incisioni, video, interviste e più di 60 libri su di lei, autografi e vari oggetti suoi personali. Sono una sua grande fan!

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40 anni fa morivi …. ricordo me quindicenne, mentre ti ascolto, chiusa nella stanza di Papà piena di “Vinili Magici”, la stanza delle meraviglie, dove ti incontrai e dove capii che il canto non era solo voce, ma era soprattutto sentimento, espressione, passione, gioia e dolore! Avevi tutto in quella voce unica…nessuna sarà mai lontanamente come eri tu: era la tua vita, era il tuo cuore, era il tuo dolore a vibrare attraverso la tua anima, quell’Anima così fragile nel corpo di una donna forte…Sarai sempre nel mio cuore, sempre a monito che la vita è anche altro e morire soli dentro, come ti sentivi tu, non vale la pena per niente e nessuno. Ciao grande Donna, grande, appunto, perché fragile e vera, come il tuo canto .

1456313571Elena Moșuc
Lei è stata unica, divina, insuperabile! Ho imparato tantissimo ascoltandola, senza imitarla. Aveva una grande tecnica, un fraseggio bellissimo, impeccabile, intenzioni precise….tutto giustificato nella musica! L’architettura delle frasi, che rendeva molto interessanti le opere e tutto quello che lei cantava. E’ stata una cantante che ha rivoluzionato il belcanto ( che è il repertorio più difficile da cantare!), è riuscita a renderlo interessante, emozionante, palpitante, drammatico – usando TUTTE le sue possibilità vocali: tecnica, colori, fraseggio, sfumature..
Infine è stata un MOSTRO SACRO che nasce una volta, non di più.

 

Eleonora_Buratto-2216_V2-2Eleonora Buratto
Come è difficile dire qualcosa di Maria Callas che non sia già stato detto! Allora voglio fare una riflessione sulla partecipazione planetaria a tutto ciò che riguarda la Callas e la sua arte, soprattutto in occasione degli anniversari importanti, come è stato questo appena trascorso dai 40 anni dalla sua morte. Noi tutti percepiamo che c’è vera partecipazione, che i giornali, le televisioni e le case discografiche possono amplificare quanto vogliono i servizi e i ricordi di Maria Callas, ma se il pubblico non percepisse la verità umana e artistica della Callas, non continuerebbe a ricordarla e ad amarla. È un potere di seduzione che Maria ha esercitato da viva con la sua voce e il suo genio musicale, e dopo con la scoperta di vicende sentimentali e artistiche che continuano a venire alla luce e a rendercela sempre più vicina, più “nostra”. Ma io, quando leggo o vedo le sue interviste, da cantante percepisco innanzitutto il rigore e il rispetto per il pubblico. Una cosa che mi colpisce moltissimo, specie quando ascolto le interviste degli anni d’oro, quelli dove era già la Divina e avrebbe potuto fare quello che voleva. Sulla cantante non oso aggiungere niente che non sia già stato detto. Io so che non c’è uscita discografica che la riguardi che non sia subito un successo. E so che chi ascolta la Callas continua a capire, ad amare e ad apprezzare la lirica. E a convincersi che è un’arte meravigliosa, oltre che essere lo spettacolo più bello del mondo.

Grazie a tutte queste grandi Signore del canto per la loro disponibilità!

Francesco Lodola

Photo Credits:

Jessica Pratt: ph. Benjamin Ealovega

Nino Machaidze: ph. Wilson Santinelli

Rosa Feola: ph. Todd Rosenberg

Carmen Giannattasio: ph. Jean-Philippe Raibaud

Ketevan Kemoklidze: ph. Irma Sharikadze

Anna Pirozzi: ph. Victor Santiago

Anita Rachvelishvili: ph. Gregory Regini

Fiorenza Cedolins: ph. Cristiano Zane

Violeta Urmana: ph. Christine Schneider

Desirèe Rancatore: ph. Outumuro/Fidelio Artist

Elena Moșuc: ph. Paulo César

Eleonora Buratto: ph. Dario Acosta

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