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©Teatro Verdi/Fabio Parenzan

Trieste – Venerdi 29 Settembre – Prosegue la stagione sinfonica del teatro Verdi di Trieste, il terzo concerto vedeva sul podio la giovane direttrice polacca Marta Gardolinska e al pianoforte il giovanissimo  Daniel Petrica  Ciobanu. Il programma della serata, sempre sul tema “Angeli e Demoni”  vedeva la Sinfonia in Re min. op 12 di Luigi Boccherini ( Detta la casa del diavolo ) e il Terzo concerto per pianoforte di Sergej Prokof’ev  nella prima parte e nella seconda parte il concerto per orchestra di Witold Lutoslawski. La sinfonia di Boccherini  scritta nei ultimi anni del settecento ed è figlia di un periodo storico in cui la forma della sinfonia e in pieno mutamento .L’orchestra del Verdi  in un organico ridotto ben si disimpegna in questa pagina  con freschezza. Dopo un breve momento di pausa, il concerto è proseguito con una delle pagine piu impegnative del compositore Russo Sergej Prokof’ev, il terzo concerto per piano e orchestra op.26. Scritto nei anni della prima guerra mondiale e sulla scia della celeberrima Sinfonia Classica ,il lavoro vide la prima esecuzione solo nel 1921 a Chicago.

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©Teatro Verdi/Fabio Parenzan

Questa pagina orchestrale di difficolta elevata per il pianista, vede il giovane pianista rumeno sfoggiare tutta la sua tecnica impeccabile anche se per chi scrive in questa esecuzione è rimasto piuttosto fredda. Il pubblico dopo questa esecuzione ha applaudito per numerosi minuti e il solista ha regalato al pubblico tergestino 2 bis , uno brano Jazz e un improvvisazione di stampo jazzistico con temi quasi chopiniani. Il secondo tempo del concerto sfoggia una delle piu celebri pagine del compositore polacco Witold Lutoslawski Concerto per Orchestra. Brano composto tra il 1950 e 1954,il concerto sfrutta tutta la tecnica compositiva del Lutoslawski intrecciando linguaggi di musica popolare e cellule dodecafoniche. Marta Gardolinska , giovane direttrice polacca ha saputo ben difendersi in questa serata con una buona tecnica nella lettura della pagina di Lutslawski e nel primo tempo si è notata la giovane età. Una bella pagina musicale in una stagione sinfonica che sta dando buoni frutti.

Matteo Firmi

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