Inizia con oggi una nuova rubrica che avrà come titolo ” Fratellid’itali@!” , una serie d’interviste che ci faranno conoscere i giovani italiani che fanno musica nel mondo. Cominciamo questo percorso con una giovanissima , Nil Venditti, poco più che ventenne studente di direzione d’orchestra a Zurigo. Da pochi giorni, si è concluso il concorso Jm International Conducting Competition di Bucarest (Romania)e noi di “Ieri, Oggi, Domani opera! ” lo abbiamo seguito dalla diretta Facebook . Nella finale si sono esibiti 3 validissimi direttori , e al secondo posto si è classificata una giovane italiana Nil Venditti mentre la vittoria è andata a Junping Qian dalla Cina . Dopo il concorso abbiamo fatto una chiacchierata con la giovane Nil…
M: Ciao Nil, Come stai? Parlaci un po’ di te, cos’è per te essere musicista?
N:E’ quanto di più bello ci possa essere al mondo. La musica è sempre stata la mia passione, come lo può essere per tanti di noi, ma io sono una dei pochi fortunati che vengono addirittura pagati per continuare ad abissarsi sempre di più in questa meravigliosa passione! Non è eccezionale?
M: Il tuo strumento e il violoncello, come ti sei avvicinata a questo strumento? Come lo descriveresti?
N: Ero piccola, ad un concerto di musica classica. L’ensemble sul palco era una quartetto ed ad un certo il violoncello ha fatto uno di quei suoi soli che ti puoi solo innamorare. L’ho indicato e ho detto: “mamma anche io voglio quello.” Dopo di ché alla mia prima lezione effettiva, il mio maestro mi ha detto: “Tieni, abbraccialo come se fosse tuo figlio.” Mi sono innamorata proprio in quel momento. Ed è effettivamente questa la posizione giusta per suonare il violoncello, abbracciarlo come se fosse tuo figlio!
M : Cosa significa per te dirigere? Per te un direttore deve avere un gesto tecnico, quasi metronomico oppure usare il cuore?
N: Più che dirigere, per me è molto più importante tutto quello che sta dietro la direzione d’orchestra, il percorso che si deve fare per arrivare sul podio ed essere in grado di dirigere un’orchestra, Lo studio intenso della partitura e la comprensione di quel brano in una maniera così profonda tanto poi da riuscire a trasmettere questa conoscenza con il solo uso del gesto. Per me il direttore ideale è un mix tra gesto tecnico e soprattutto chiaro ed una parte assolutamente imprescindibile di cuore ed istinto! Aggiungerei che molte volte è proprio questa parte “istinto” che ti guida durante un’esecuzione. Ogni volta il brano ha un sapore diverso che dipende dall’orchestra, dal luogo, dal giorno, persino dal tempo perciò non si può certo programmare a casa ogni più piccola increspatura ed è qui che entra in gioco l’istinto di saper “cavalcare l’onda”.
M : Come hai scelto di partecipare al concorso JM International Conducting Competition? Cosa hai trovato? la lotta è stata dura?
N: Volevo mettermi in gioco, confrontarmi con il resto del mondo. Secondo me il confronto è una parte importante tanto quanto quella dello studio, nel percorso di un direttore d’orchestra, Vedere altre persone, altre prove, altre idee non può che arricchirti. La lotta è stata davvero molto dura, ammetto di non aver dormito per quattro giorni ma alla fine penso proprio ne sia valsa la pena. Con grande piacere aggiungo anche che mi aspettavo di trovare molta competizione e voglia di veder fallire il prossimo ed invece ho incontrato persone meravigliose che anche dopo esser state eliminate mi hanno continuato a supportare per tutto il resto del concorso! E’ stata veramente un’esperienza più unica che rara!
M: Quali saranno i tuoi prossimi impegni come direttore ?
N: il 7 ed 8 ottobre farò un concerto come direttore ospite ad Albufeira e Faro, con l’orchestrad u sol, Portogallo, dopo di chè ho un altro progetto in Bulgaria per la fine del mese e poi penso di dovermi assolutamente concentrare sullo studio alla ZHDK (Hochschule für Musik, Zürich) sennò il mio maestro mi taglia le gambe! (ride)
Matteo Firmi