Mentre a Verona impazzava la maratona e il primo week-end dei mercatini di Natale, il pubblico di VeronaLirica è accorso numeroso come sempre al Teatro Filarmonico per l’atteso appuntamento concertistico mensile. Come sempre colta e divertente la presentazione di Davide da Como, capace di sbrogliare con grande maestria gli incidenti della “diretta”.
Grande partecipazione è quella del pianoforte di Patrizia Quarta, di cui non smetteremo mai di lodare l’eleganza e le capacità espressiva.
Eccellente Sara Airoldi, primo violoncello dell’Orchestra della Fondazione Arena, in un florilegio di pagine che andava dall’assolo di violoncello dal Preludio de “I Masnadieri” verdiani, al “Vocalise” di Rachmaninov fino al languido “Salut d’Amour” di Elgar. Ogni brano è raccontato con sensibilità interpretativa e attento uso dei colori.
Alessandro Viola è una giovane promessa della vocalità tenorile. Sicuramente potrà migliorare, ma già abbiamo apprezzato la freschezza e limpidezza della vocalità, in “Musica proibita” di Gastaldon e “Ah, la paterna mano” da “Macbeth”.
Ivan Inverardi è un cantante di ottima comunicativa, che mette in luce un fraseggio franco e sincero unito ad un’indubbia robustezza vocale e tecnica, che emerge molto bene nel prologo da “Pagliacci” e in “Nemico della patria” o nel grande duetto con Violetta de “La Traviata”.
Marina Comparato è un’interprete commossa e commovente, che brilla nel lirismo della “Sapho” di Gounod (“O ma lyre immortelle”), ma anche nella temperamentosa pagina da “Pia de’ Tolomei”.
Allo stesso modo ci ha commosso Desirée Rancatore con la sua Violetta, intensa e intimamente toccante. Delicatissima la sua Micaëla e energica la Juliette nello spensierato momento di “Je veux vivre”.
Un altro grande successo per VeronaLirica.
Francesco Lodola
Verona, 19 novembre 2017