FB_IMG_15199751429011065Il 17 e il 18 febbraio abbiamo partecipato alla masterclass di canto tenuta a Latina con la collaborazione del soprano Silvia Cafiero che, in una pausa, ci ha raccontato del suo percorso di studi, della sua partecipazione al programma televisivo “Mettiamoci all’Opera” andato in onda sulla Rai e delle sue esperienze da insegnante in giro per il mondo. Attualmente insegna in Cina pur continuando la sua carriera da solista, continuando a calcare i palcoscenici di tutto il mondo.

Come si è avvicinata al canto e all’opera?
Io ricordo che già da piccola avevo questa passione e cantavo sempre, per  il mio primo approccio alla musica è stato attraverso lo studio del pianoforte che ho iniziato a 11 anni. Intorno ai 17 anni ho iniziato a studiare canto, interessandomi più che altro al pop e al jazz, poi a 23 anni ho deciso di entrare in conservatorio per canto lirico. L’amore per l’opera è cresciuto piano piano…quando ero più giovane non volevo quasi sentirne parlare, anche se mi piaceva tantissimo il teatro ma, quando la mia voce ha iniziato a crescere, questo mondo mi ha affascinato sempre di più, fino a che non è diventato il mio lavoro.

Qual è la differenza tra il cantare in televisione e in teatro?
Innanzi tutto il rapporto con le telecamere, poiché bisogna avere cura di ogni gesto e di ogni sguardo…per  in fondo non penso sia stato così diverso dal cantare in teatro come emozioni e sensazioni. Il teatro sicuramente è molto più affascinante: puoi ammirare il palcoscenico, sentire il legno sotto i piedi…probabilmente secondo questo punto di vista la televisione è un po’ più fredda.

mmexport1513133226093Come ha deciso di intraprendere la strada dell’insegnamento?
L’insegnamento è stato qualcosa che mi è sempre venuto molto naturale, sono una persona che quando conosce qualunque cosa, automaticamente cerca di trasmetterla. All’inizio del mio percorso di studi ho avuto diversi problemi con degli insegnanti che hanno praticamente distrutto la mia natura che ho dovuto ricostruire pian piano anche con l’aiuto paziente di persone preziose e che ringrazio con tutto il cuore, come la mia attuale insegnante. Avendo quindi fatto un percorso di propriocezione e consapevolezza corporea e vocale attraverso l’ascolto, lo sport, l’attività teatrale e la logopedia sono sensibile ed empatica con i problemi dello studente e questo mi aiuta nel comprendere immediatamente di cosa ha bisogno la persona che ho davanti.

Com’è insegnare in Italia e all’estero?
In Cina, ad esempio, c’è la difficoltà della lingua prima di tutto. Lì cerco di essere più semplice possibile e di fare tanti esempi anche con il mio corpo. In paesi come la Cina, inoltre, possono avere informazioni che possono essere errate per quanto riguarda il belcanto, ad esempio, quindi c’è il bisogno di correggere diversi concetti che hanno.

Cosa vuol dire essere insegnante di canto oggi? Qual è il suo ruolo?
Io da quando ho iniziato ad insegnare non ho mai imposto nulla, perché il canto è basato su delle sensazioni ed ognuno di noi ha sensazioni differenti ed è giusto che sia uno scambio, perché come l’allievo impara da me io imparo da lui. Un insegnamento del genere propone una ricerca continua anche in se stessi, perché io posso dare un input, ma l’allievo deve anche comprendere se quella determinata cosa “funziona” su di lui.

io (1)Quale compositore le sta più a cuore?
Io adoro Verdi! Perché nei suoi personaggi mi ritrovo molto e poi la musica è fantastica, ricca di sfumature ed espressiva.

Che consigli si sente di dare ai giovani che vogliono intraprendere una carriera musicale?
La cosa più importante è il lavoro su se stessi, non solo a livello tecnico ma anche come persona. Non bisogna mai isolarsi, c’è il bisogno di tante “public relations” …spesso si ha il timore di chiedere di farsi ascoltare e di farsi dare dei pareri, ma bisogna superare queste paure! Il cantante è anche imprenditore di se stesso, quindi a maggior ragione deve riuscire a sbloccarsi e ad utilizzare ogni occasione utile per fare nuove esperienze!

Grazie a Silvia Cafiero e In bocca al lupo!

Sara Feliciello

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