Nel 475° anniversario dell’Accademia Filarmonica di Verona, la prestigiosa istituzione propone immancabilmente un Festival di Musica che regala sempre grandi soddisfazioni, con orchestre ospiti del più alto livello, direttori straordinari e i solisti più celebri al mondo.

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Il concerto anteprima della prestigiosa rassegna è stato affidato alla giovane orchestra “Antonio Vivaldi”, che era già stata protagonista di un meraviglioso concerto barocco accanto a Luciana Serrra, nell’edizione scorsa (qui per leggere la recensione). La giovane compagine si proponeva in un programma impegnativo, con un monumento musicale come la Nona sinfonia di Beethoven. La serata però veniva aperta da “Respiri” per flauto e Orchestra, una composizione di Piergiorgio Ratti, co-fondatore dell’Orchestra Vivaldi, e dedicata espressamente al 475° anniversario dell’Accademia Filarmonica. Si tratta di un brano, che pur non uscendo mai dalla tonalità, guarda sicuramente al Novecento, in più forme: c’è il descrittivismo, la scrittura imitativa, l’impressionismo e l’espressionismo. Uno stile musicale che abbraccia da Debussy a Stravinskij. Protagonista insostituibile del brano era il flauto di Tommaso Benciolini, assoluto virtuoso, capace di incarnare la vera espressività del suono, senza mai dimenticare la pulizia del suono e il senso musicale.

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Elegantissima la direzione di Lorenzo Passerini, il quale con gesto deciso e chiaro, sceglie di esaltare i dettagli più drammatici della Nona sinfonia, curando tutti gli intarsi strumentali. La Nona è davvero la summa di tutta la storia della musica occidentale, che raccoglie in sé tutta la ricchezza della cultura europea. Vedere il divertimento negli occhi di questo giovane direttore, l’impegno, la voglia e la gioia di fare musica e di costruire minuziosamente la sua interpretazione di questo monumento musicale. Da migliorare è il rapporto con i solisti, che sovente venivano sovrastati dall’orchestra.

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Eccellente la partecipazione del Coro del Teatro Municipale di Piacenza, capace di imporsi sul denso tessuto orchestra beethoveniano. Discreto il quartetto vocale, formato da Federico Sacchi (baritono), Zayra Ruiz (mezzosoprano), Capucine Daumas (soprano) e Edoardo Milletti, l’elemento più interessante, dotato di vocalità luminosa di vero tenore lirico.

Al termine un trionfale successo.

Francesco Lodola

Verona, 27 agosto 2018

 

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