Joel Prieto è un tenore portoricano di origine spagnola tra i più in vista della sua generazione. Un cantante dall’eleganza apprezzata dal pubblico e dalla critica, capace di incarnare i grandi ruoli belcantisti, prima di tutto quelli mozartiani, ma anche le vocalità più impervie del repertorio novecentesco, come quelle di Kurt Weill. A questo si aggiunge anche una personalità attoriale moderna che lo rende artista completo. Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo all’inizio di una stagione prestigiosa, che lo vedrà protagonista su alcuni palcoscenici importanti come La Monnaie/ De Munt a Bruxelles e il Teatro Real di Madrid

Come ti sei avvicinato al canto?

Mi sono avvicinato al canto prestissimo: la musica ha fatto parte della mia vita fin da prima che imparassi a parlare perchè mia madre cantava canzoni che imparai anche prima di dire delle parole e che quindi canticchiavo. La mia famiglia si è resa conto che mi risultava facile approcciarmi alla musica e che avevo un certo talento per cui mi hanno stimolato molto a riguardo. A 5 anni cantavo già nel Coro dei Bambini di San Juan (Puerto Rico) ed è stato grazie a questo coro che ho preso familiarità con l’armonia, la polifonia, il contrappunto e la vibrazione vocale; inoltre mi ha fatto conoscere diversi stili di musica, dal canto Gregoriano al più moderno e folcloristico. Mi sono innamorato del canto e ho deciso studiare musica come professionista. All’età di 8 anni, volevo essere un cantante d’opera, genere che conoscevo perchè avevo partecipato alla Bohème di Puccini a Puerto Rico. Durante quell’esperienza mi sono innamorato dell’opera come spettacolo, teatro, magia. È stato quando ho realizzato il potere della voce lirica, che riempie completamente un teatro grazie alla tecnica vocale senza amplificazione. La passione e i sentimenti che si uniscono al canto mi fecero innamorare definitivamente di questo lavoro, e così tutto è cominciato…

La Finta Giardinier-23-06-14-Glyndebourne-3050

©Tristram Kenton

La tua carriera ti ha portato a far parte di diversi progetti, come l’Atelier de la Opéra a Parigi, il programma per giovani a Salisburgo o l’Ensemble della Deutsche Oper di Berlino. Come ti hanno arricchito?

Ho avuto la fortuna di vivere in diversi paesi, imparare molte lingue e conoscere persone di culture diverse, specialmente durante i miei soggiorni in questo tipo di accademie. Partecipare a questi progetti ha cambiato la mia vita, mi ha arricchito in modo inestimabile, aiutandomi a conoscere me stesso, a sapere chi sono e cosa voglio nella vita. Confrontarmi con diversi modi di pensare mi ha ispirato e questo continua a succedermi. Iniziare la carriera in differenti atelier musicali è stato come lanciarmi nell’oceano della lirica e mi ha aiutato a capire come guardare il direttore dal palcoscenico o come muovermi in scena, come preparare un personaggio, come assimilare la musica, le differenze tra lo stile mozartiano, belcantista o francese … Sono stati anni chiave per la mia carriera perché ho potuto osservare i più grandi cantanti del momento e vedere come facevano il loro lavoro. È così che ho imparato alcune routine che mi hanno aiutato a lanciare la mia carriera internazionale nel 2008.

Joel Prieto_FlautaMagica_Teatro Real (enero 2016)

©Javier del Real

Mozart rappresenta un punto centrale nella tua carriera. Quanto aiuta la salute vocale di un cantante?

Mozart è sempre stato molto importante e ho sempre sentito un’affinità con le composizioni di questo genio. Ho avuto la fortuna di iniziare con questo compositore e mi ha aiutato a migliorare l’aspetto tecnico, di stile e di linea vocale oltre al coordinamento che ci deve essere tra la voce e la mente. E’ un compositore che mi permette di capire ogni volta che lo interpreto in che momento vocale mi trovo: se ho cantato “pesante”, o se sono stato molto leggero…Mozart mi aiuta a capirmi. Cantare le sue opere richiede un’incredibile purezza e un grande controllo del suono e dell’emissione dell’aria. È come fare surf. Mozart è vitale per la salute vocale di un cantante se la sua voce è mozartiana. Se la voce è verdiana probabilmente non sarà di grande aiuto, poiché potrebbe limitarla in base a certi elementi dell’emissione. Per alcune voci, Verdi corrisponde a quello che per me è Mozart.

La FLauta Mägica_Teatro Real_ Foto Javier del Real (5)

©Javier del Real

Di recente hai cantato Street Scene di Kurt Weill. Com’è stata l’esperienza? Quali sono state le esigenze del ruolo e le difficoltà?

L’esperienza è stata fantastica ed è diventata una delle opere preferite del mio repertorio a causa della diversità di stili che presenta. Il mio personaggio, Sam, richiede una voce lirica, ma anche jazz e musical, ed è stato affascinante apportare questi elementi alla mia esperienza vocale. Inoltre, la messa in scena al Teatro Real di Madrid è stata impressionante considerando che inoltre è la mia città natale. Ma non solo per questo, Madrid è una città affascinante ed è stato un piacere interpretare Kurt Weill. Non vedo l’ora di tornare a cantarlo e penso che sarà a Monaco. Il ruolo richiede che stili diversi e ci sono dialoghi per cui è necessario preparare la voce, dato che oltre a declamare il testo bisogna anche gridare e questo è molto stancante, senza dimenticare la generosa orchestrazione che accompagna il mio ruolo. Ecco perché le prove sono molto importanti. Ho dovuto lavorare soprattutto per sostenere la linea di canto più solidamente del solito. E’ stata un’esperienza che mi è piaciuta molto e che mi ha arricchito.

StreetScene 8102

©Javier del Real

Affrontando repertori diversi, qual è il segreto per poter trovare l’equilibrio vocale e stilistico?

Bisogna studiare molto bene l’opera e mettere in pratica quello che ho imparato nella mia carriera (lo stile) grazie a maestri e repertoristi. Bisogna sempre ascoltare la voce e ciò che ti chiede di eseguire il personaggio vocalmente e stilisticamente. Ho lavorato per molti anni con stili diversi. A questo punto, il segreto è ascoltare me stesso e conoscere l’opera molto bene, rispettando le esigenze vocali del ruolo.

Joel Prieto as Belmonte in Die Entführung aus dem Serail_Foto Jochen Quast_Semperoper Dresden (1)_Año 2017

©Jochen Quast

L’anno prossimo canterai Rodelinda a Barcellona con la regia di Claus Guth. Come ti stai preparando e come affronti produzioni estreme come quella di Guth?

Per me è uno stile completamente nuovo e sono molto felice di cantare Händel per la prima volta e di tornare al Gran Teatre del Liceu di Barcellona dove ho cantato diverse produzioni importanti. Inoltre adoro la città. Non ho mai cantato il barocco, quindi mi sto preparando molto, mettendo in voce il ruolo per poter essere molto preparato per quando arriveremo alle prove. Non ho cantato repertori con molta coloratura, per cui è una grande emozione e una sfida personale. Anche l’aspetto drammatico del mio personaggio è molto affascinante e mi attrae. Claus Guth mi sembra un regista molto intelligente e ho già lavorato con lui nel suo Don Giovanni a Salisburgo, una delle mie produzioni preferite fino ad oggi, quindi non vedo l’ora che arrivi Rodelinda. Oltre alla musica, anche il teatro e la drammaturgia sono un grande amore per me. Per questo allontanarmi dalla tradizione mi piace se il regista ha una visione organica dell’opera. Se si allontana troppo da quello che il compositore e il librettista volevano esprimere, allora non sono così interessato alla proposta. Ma se c’è intelligenza e buon gusto, sono il primo a sostenere produzioni innovative. Mi piace essere coinvolto nella parte recitativa di ciascuno dei miei personaggi. Sono molto emozionato e sono sicuro che la produzione non mi deluderà.

Tenor Joel Prieto_Photo © Fernando Samalot

© Fernando Samalot

Quali sono i ruoli che sogni di debuttare?

Moltissimi! Anche se in questo momento penso soprattutto a Faust e Roméo de Gounod, Alfredo de La Traviata e, a un certo punto, a Rodolfo de La Bohème, quando la voce lo consentirà.

Quali sono i tuoi prossimi impegni?

Quest’anno ho molti debutti di ruoli molto interessanti e in teatri molto importanti, quindi sono molto felice. A fine settembre inizio a Losanna con le prove di Così fan tutte de Mozart; a novembre vado a La Monnaie / De Munt a Bruxelles con Don Pasquale; a gennaio 2019 canto il Grimoaldo de Rodelinda, il mio primo Händel; poi sarò Fenton di Falstaff al Teatro Real di Madrid, debutterò il ruolo di Javier de la zarzuela Luisa Fernanda all’Opera di Oviedo, tra altri impegni. Sarà un anno di viaggi e cose nuove. Inoltre ci sono ancora alcuni ruoli e opere che non posso ancora condividere!

Grazie a Joel Prieto e In bocca al lupo!

Francesco Lodola

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...