Per il secondo appuntamento della sua stagione, l’associazione musicale “VeronaLirica” ha intessuto un programma quasi interamente verdiano, con in più qualche “SempreVerde” del repertorio operistico. La serata era presentata come di consueto da Davide Da Como, brillante guida dell’evento.
Grande orchestra è il pianoforte di Patrizia Quarta, capace di sorreggere i cantanti con suono espressivo, passionalità di fraseggio e amore per il canto.


Di ottima qualità il quartetto vocale impegnato.
Il mezzosoprano Annunziata Vestri raccontava con temperamento e intensa immedesimazione interpretativa i difficili personaggi affrontati: Amneris (duetto con Aida), Azucena (“Condotta ell’era in ceppi” e duetto con Manrico), La Cieca de “La Gioconda” (“Voce di donna o d’angelo”).


Valentina Boi è un’autentico soprano lirico-spinto, di grandi doti vocali e interpretative, che se affinate faranno di lei una brillante realtà, visto come è già capace di gestire la seconda aria di Amelia da “Un ballo in maschera”, opera che interpreterà al Teatro Regio di Parma.


Diego Cavazzin è un tenore di solida vocalità, che ha nel centro brunito e in una evidente ricerca del canto sfumato, le sue qualità migliori. Coraggiosa la scelta di cantare “O tu che in seno agli angeli” da “La forza del destino”, interpretata con slancio.


Assoluti protagonisti sono però Giacomo Prestia e Simone Piazzola. Il basso si dimostra fin da subito il fuoriclasse, che ormai ben tutti conosciamo, con la grande aria di Fiesco “Il lacerato spirito”, seguita dal duetto con Simone (“Suona ogni labbro il mio nome…”). Coglie nel segno anche nel grande duetto tra Filippo II e Rodrigo “Restate! Presso la mia persona…”, in cui riesce a disegnare, anche in concerto, tutta la complessa personalità del sovrano.


Gli è accanto Simone Piazzola, gloria della lirica veronese, che mette in luce tutta l’eleganza del suo canto, sempre sul fiato e di emissione morbidissima. Per lui grandi acclamazioni dopo le sue interpretazioni dell’aria di Carlo da “Ernani” (Oh, de’ verd’anni miei”) e di Ezio da “Attila” (“Dagli immortali vertici”).
Al termine del concerto grandissimo successo.
Ricordiamo che all’inizio del pomeriggio veniva ricordato Ivano Zanoli, cassiere dell’Associazione, grande personaggio nel mondo della lirica veronese, uomo di grande cultura, cultore del melodramma, e in possesso di una collezione straordinaria di cimeli della storia dell’Arena di Verona dal 1913.

Francesco Lodola

Verona, 18 novembre 2018

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