Virginia Zeani e Nicola Rossi-Lemeni, Mirella Freni e Nicolaj Ghiaurov: sono tante le coppie d’oro della lirica formate da soprani e bassi. Alla prestigiosa lista si sono aggiunti Joanna Parisi e Carlo Colombara, che dopo il recente matrimonio nella favolosa cornice di Las Vegas, sono pronti a regalare grandi emozioni al pubblico attraverso anche la loro bella storia d’amore.
Come vi siete conosciuti?
Durante un Don Giovanni, al Teatro Politeama di Catanzaro, dove cantavamo i ruoli di Don Giovanni e Donna Elvira. Non ci eravamo mai incontrati prima anche se ovviamente per fama uno conosceva l’altro. C’è stato subito un bel feeling fra noi e da quel momento non abbiamo mai più smesso di stare assieme.
Ci sono già state occasioni in cui avete lavorato insieme. Come è stato, e quale spettacolo fra questi vi ricordate con maggiore piacere?
Direi proprio il Don Giovanni a Catanzaro, vuoi anche perché è stato il motivo del nostro incontro. Insieme poi abbiamo fatto diversi concerti in Italia ed una produzione di Don Carlo a Craiova, in attesa di arricchire questa nostra unione in scena, nei prossimi mesi, con altre produzioni.
Quali sensazioni avete quando cantate insieme?
Ognuno cerca di dare il meglio, a prescindere dal cantare assieme. Un professionista lo deve fare sempre ed in ogni situazione. Poi è chiaro che il valore aggiunto si manifesta durante, ad esempio, i duetti e crea quell’atmosfera reale e vera che il pubblico percepisce.
Quali sono, nella vostra esperienza, i vantaggi di fare la stessa professione? Al di fuori dello spettacolo, c’è una collaborazione nella preparazione e nello studio fra di voi?
Si capiscono le esigenze reciproche e ci si rispetta quando si tratta di lavorare. Molte volte studiamo assieme e questo funziona molto bene tra di noi.
Il vostro matrimonio si è svolto in atmosfera veneziana, sia negli States che poi nella luna di miele, fra le gondole “originali”: come mai avete scelto questa cornice? Vi piacerebbe cantare insieme in questa citta’?
Joanna: certo, è una città meravigliosa, dove Carlo ha cantato per anni e spero anche io presto di poterlo fare e magari proprio in una produzione assieme a lui.
Carlo, hai girato il mondo nella tua carriera pluriennale, ma gli USA sono stati una tappa frequente. Da italiano, come è vista l’opera in questo paese?
Carlo: hanno un gusto diverso dal nostro, proteso più ad apprezzare la quantità che la qualità, ma prima o poi capiranno la differenza. Sono un popolo giovane.
Del repertorio che canti, c’è un compositore che ami particolarmente? Perché?
Verdi che è sempre stato il mio vero “datore di lavoro”. Inoltre la mia voce è a misura delle sue opere.
Joanna, sei statunitense ma di origini italiane. Come è entrata in casa tua l’opera, e quando hai capito che avresti voluto fare la cantante?
Sono italo-americana e in casa dei miei nonni ascoltavamo musica colta già tanti anni fa e così a 20 anni mi sono appassionata al canto.
Che rapporto hai con l’Italia? Ti piacerebbe venire a viverci, insieme a Carlo?
Vivo già in Italia da alcuni mesi con lui. Mi sono trasferita subito dopo il matrimonio a Las Vegas. Adoro l’Italia.
In quale, fra i ruoli che hai interpretato, ti trovi più a tuo agio?
Senza ombra di dubbio in quelli di Santuzza, Norma e Tosca.
Quale è invece un ruolo che ti piacerebbe interpretare in futuro?
Turandot e Lady Macbeth, tra molti.
C’è un’artista che ti è servita d’esempio, quando hai incominciato la tua carriera?
Mi piacciono molto Rosa Ponselle, Renata Tebaldi e Claudia Muzio. Per me sono un vero esempio d’ispirazione per tutto il repertorio che affronto.
C’è un compositore al quale entrambi vi sentite legati? Una “musica” che vi rappresenta entrambi, al di là del repertorio.
Senza dubbio Verdi e Puccini.
Ora che siete sposati, avete intenzione di cantare spesso insieme? Ci sono già progetti di spettacoli in cui sarete in coppia sul palcoscenico?
Siamo sicuri ma non dipende solo da noi. A breve canteremo assieme nel Trovatore ed in una produzione di Don Carlo che si sta prospettando, oltre a molti recital.
Grazie a Joanna Parisi e Carlo Colombara e In bocca al lupo!
Stefano de Ceglia