Abbiamo avuto il piacere di intervistare Rafaela Albuquerque, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, nel backstage di Aida, con alle spalle lo splendido sfondo delle rovine delle Terme di Caracalla. Questa giovane artista nella stagione estiva di Caracalla interpreta la Gran Sacerdotessa in “Aida” e Annina in “La Traviata”. Siamo riusciti ad avere una piacevole conversazione con lei sia prima che dopo il primo atto.
Hai già cantato qui a Caracalla lo scorso anno, quali erano le tue emozioni allora? Sono cambiate oggi?
Sono cambiate, assolutamente. Anche perché Sacerdotessa è un ruolo che non ho fatto lo scorso anno, è come una “prima” ed è una grande emozione, mentre Annina non è la prima volta che la faccio qui ma è sempre molto emozionante per me cantare qui a Caracalla. Lo scorso anno è stato bellissimo perché io non ero mai venuta e non smettevo un attimo di guardarmi intorno, di guardare tutte queste bellezze. Sicuramente è un’esperienza diversa dal teatro, ma non so dire se è più bella, perché la magia del teatro è immensa.
Come hai preparato un ruolo così particolare come sacerdotessa che non appare in scena?
È diverso perché in questo caso è solo la tua voce che importa, mentre quando sei sul palcoscenico insieme alla voce anche i movimenti ti possono aiutare molto, quindi il prodotto finale è un’immagine…dei movimenti insieme alla voce. Qui, durante la parte della sacerdotessa non c’è proprio nessuno sul palco ed io ho solo la mia voce per esprimere tutte le emozioni che voglio trasmettere al pubblico. Posso dire che è stato un po’ più impegnativo.
Durante lo spettacolo abbiamo un direttore dietro le quinte che ci aiuta, il maestro Carlo Donadio perché nonostante possiamo vedere il maestro Bernàcer attraverso uno schermo, è un po’ difficile seguirlo.
Il ruolo della Gran Sacerdotessa potrebbe essere sminuito data la sua breve durata ma è invece importante ed è stato il trampolino di lancio di grandi cantanti…
È una cosa bellissima e quando mi hanno proposto il ruolo ho pensato subito a questo, che è stato l’inizio di grandi carriere. Spero sarà così anche per me! Lavorerò per raggiungere questo obiettivo!

Qual è il tuo rapporto con Verdi?
È bellissimo. Il mio compositore preferito è Mozart e sarà lui per sempre, però Verdi è il secondo. Mi piace tantissimo la sua musica, è molto emozionante, anche solo vedendo i miei colleghi che cantano. Ad esempio questo è il secondo anno che faccio Annina e ho la possibilità di vedere come le mie colleghe, che sono sempre bravissime, interpretano Violetta. Per me è una grande emozione non solo cantare un ruolo ma anche ascoltare i colleghi al mio fianco.
La nostra conversazione si interrompe perché è il grande momento di Rafaela…
Adesso che hai cantato come ti senti?
Bene, più libera. Anche se è un piccolo ruolo sento una grande responsabilità ogni volta. C’è molta adrenalina, se dovessi andare a casa in questo momento non riuscirei ad addormentarmi. Comunque è la mia passione e non la cambierei per nient’altro al mondo.

Che ruolo ha avuto il progetto “Fabbrica” per la tua carriera?
Un ruolo importantissimo! La Fabbrica mi ha dato prima di tutto esperienza, io non avevo mai debuttato in un teatro e la prima volta è stato qui con Annina nella Traviata di Valentino. L’esperienza naturalmente è arrivata grazie ad un profondo lavoro tecnico, quando sono entrata non cantavo come canto adesso e questi due anni li ho passati a lavorare tanto sulla tecnica e sulla musicalità. Ringrazio e ringrazierò per sempre questo progetto perché ci sono cose che non dimenticherò mai.

Quali sono i tuoi prossimi progetti con la Fabbrica?
Sarò Zerlina in “Don Giovanni”, una delle mie opere preferite. Poi a novembre faremo “Un romano a Marte”, un’opera contemporanea. Saremo solo tre personaggi e saremo i primi a metterla in scena, sarà la prima assoluta. Faremo la storia! Io sarò la prima interprete di Ilaria…a pensarlo è emozionante. A dicembre andremo a Buenos Aires per due concerti importanti e dopo terminerà la mia esperienza alla Fabbrica.

Hai già qualche progetto per dopo la Fabbrica?
Sì, ho già in progetto un recital con una grande pianista portoghese, Maria João Pires. Ho avuto anche una proposta per fare Donna Anna in “Don Giovanni” a Lisbona. Il mio obiettivo adesso è quello di appoggiarmi ad un’agenzia per lavorare e mi impegnerò, lavorerò tanto per fare audizioni e competizioni.
Quali sono i consigli che dai ai giovani come te che vogliono intraprendere questa carriera?
Non è così facile come si pensa quando si inizia a studiare. All’inizio quello che ci muove è la passione, è l’amore per la musica. Almeno per me è stato così. Però arrivi ad un punto in cui non è l’unica cosa che conta, inizi a scoprire un mondo composto non solo da aspetti positivi. Bisogna essere molto forti psicologicamente e bisogna amare davvero tanto quello che si fa per riuscire a resistere. È un mestiere pieno di frustrazioni. Un giorno non riesci a fare un passaggio? Devi lavorare sempre, ogni giorno. Bisogna essere persistenti e sognare. Io credo molto nella legge dell’attrazione, per cui quando immagini una cosa, prima o poi questa succederà…per questo io sogno molto e continuerò così.
Grazie a Rafaela Albuquerque e in bocca al lupo per tutto!
Sara Feliciello