I Carmina Burana appaiono nella storia della musica come un grande sunto di tutte le evoluzioni stilistiche, dalla musica antica e il repertorio monteverdiano fino a Verdi, Wagner e successivi. È proprio questo che Ezio Bosso ha cercato di mettere in evidenza nella sua concertazione e nel lavoro fatto con l’orchestra dell’Arena di Verona sulla partitura di Orff.

Bosso, vero polo attrattivo della serata, dirige con pulizia, nitidezza strumentale e lodevole coordinazione con le masse e con i solisti. Naturalmente per lui si sono scatenati i toni del trionfo, accresciuto ancor di più dall’annuncio che il Maestro dirigerà la Nona di Beethoven in programma all’Arena il prossimo anno.
Magistrale esecuzione dell’orchestra e del coro in forma strepitosa. Altrettanto eccellenti i cori di voci bianche A.Li.Ve. e A.d’A.Mus diretti rispettivamente da Paolo Facincani e Marco Tonini.

Brillanti le prove dei tre solisti: Raffaele Pe nel suo pur breve intervento metteva in luce una vocalità di bello spessore e soprattutto di intrigante espressività; Mario Cassi gestiva con maestria e grandissima bravura le difficoltà di una tessitura articolatissima, con sbalzi dal grave all‘acuto e intervalli ampissimi; Ruth Iniesta era l’elegantissima voce femminile, dallo smalto delicato, capace di intessere rapinosi pianissimi così come suoni svettanti e limpidi.
Al termine un grandissimo trionfo come si è detto.
Francesco Lodola
Verona, 11 agosto 2019