Aida all’Arena di Verona è un appuntamento obbligato nella vita di ogni melomane, specialmente nell’allestimento riproposto per il Festival 2019, quello storicissimo del 1913 con la regia di Gianfranco De Bosio. Lo spettacolo di bellezza classica, iper tradizionale, mette in luce tutta la straordinarietà di questo spazio teatrale, sfruttandone ogni angolo in maniera magistrale.
Nella recita del 31 agosto trovavamo sul podio, per la sua ultima recita stagionale, il Maestro Francesco Ivan Ciampa, il quale mette in luce la consueta maestria nel gestire le enormi masse areniane, senza mai dimenticarsi tutti i preziosismi della partitura verdiana.
Bene Antonello Ceron nei panni del messaggero e la raffinata sacerdotessa di Yao Bo Hui. Eccellente Romano Dal Zovo nei panni del Re e convincente il Ramfis di Gianluca Breda.
Badral Chuluunbaatar è un Amonasro dalla voce timbrata e importante per volume e colore.
Judit Kutasi si conferma splendida Amneris per lo smalto vocale perlaceo e la linea di canto sicura e incisiva. La sua è una principessa giovane, fresca, sinceramente innamorata.

Splendida la coppia dei protagonisti formata da Carlo Ventre e Hui He. Il Radames del tenore è brillante, svettante in acuto e con un canto all’italiana robusto e tornito. Non mancano però le sfumature più liriche che rendono Ventre inteprete autorevole di questo difficile personaggio. Hui He, artista amatissima in Arena, possiede la vocalità di Aida (sia il canto drammatico che quello più morbido e languido), il carisma per disegnare un personaggio che in scena si impone, grazie anche ad una presenza teatrale regale.
Al termine un calorosissimo successo.
Paolo Mascari
Verona, 31 luglio 2019