“Si schiude il ciel…”: e il cielo si schiude davvero per accogliere per l’ultima volta le belle anime di Aida e Radames.
È il momento dei bilanci per l’Arena Opera Festival 2019. Ma è anche il momento per parlare dell’ultima recita del 7 settembre, che vedeva il ritorno sul podio di Jordi Bernácer, il quale metteva in luce tutte le sue qualità di solido accompagnatore con bella cura della linea e del rapporto con il palcoscenico.

Nei panni del Messaggero convinceva il veterano Antonello Ceron, mentre Yao Bo Hui era ancora una volta una splendida Sacerdotessa.
Ancora una volta di grandissimo spessore il Re di Romano Dal Zovo e altrettanto eccellente il Ramfis del debuttante Alessio Cacciamani.
Sebastian Catana era un Amonasro possente, capace di sciorinare un canto declamato di grandissimo spessore e di dare vibrazione alle grandi frasi del duetto del III atto.

Judit Kutasi è un’Amneris stupenda per timbro e interpretazione. È una principessa giovane, sinceramente innamorata e giustamente appassionata.
Carlo Ventre, in grandissima forma, è un Radames di mezzi eccezionali, che dipana un personaggio eroico, dai grandi slanci lirici e dagli affondi drammatici di enorme spessore.

Svetlana Kasyan (Aida) al suo debutto areniano mette in luce una vocalità importante e di bel timbro e anche delle buone intuizioni di fraseggio, che con una frequentazione più assidua del ruolo non possono che accrescere la sua già pregevole interpretazione.

Al termine un grande trionfo con un’Arena pressoché esaurita, come non sempre accade alle ultime recite della stagione.
Francesco Lodola
Verona, 7 settembre 2019