Assistere a un concerto come quello del 28 novembre al Teatro Manzoni di Bologna con un direttore d’eccezione come Dan Ettinger è una grande occasione perché permette di vedere “all’opera” uno dei direttori più ricercati e apprezzati a livello internazionale. A ciò si unisce la preparazione dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, sicuramente messa alla prova con una sinfonia tanto articolata come la n.5 di Mahler.
Certamente, non è passato inosservato al pubblico bolognese il profondo rapporto comunicativo venutosi a stabilire tra il direttore e gli orchestranti: come in una sorta di dialogo senza fine, il Maestro Ettinger ha condotto con maestria e in alcuni momenti con grande energia ed entusiasmo i primi due movimenti della sinfonia (Trauermarsch; Stürmisch bewegt, mit größter Vehemenz), per poi giungere al terzo che rappresenta il fulcro del lavoro di Mahler, ossia lo Scherzo con la sua varietà di contenuti e di sviluppi tematici.

La prova ultima è giunta poi con l’Adagietto e il Rondo-Finale. Poiché il quarto movimento presenta un carattere molto più introspettivo, era necessario trovare un equilibrio con il maestoso Scherzo precedente e possiamo affermare senza ombra di dubbio che Dan Ettinger sia riuscito in questa ardua impresa, creando poi quel contrasto necessario ma mai sfrontato tra l’Adagietto e il Rondo.
Il Maestro Ettinger negli anni si è dedicato a partiture diverse, dall’opera lirica alla musica sinfonica. Tale alternanza però non gli ha mai nociuto, ma gli ha conferito quel gesto sicuro che è tra le sue caratteristiche principali.

Durante questo concerto, Ettinger ha rivelato una direzione meticolosa e sapiente che non solo ha affascinato il pubblico in sala, ma ha anche permesso una performance più che lodevole dell’Orchestra. Infatti, al termine lunghi applausi sono stati – giustamente – riservati agli orchestranti del Comunale che hanno conquistato tutti gli spettatori. Apprezzamenti, dunque, per tutti i protagonisti del concerto.
Pia Lombardi
Bologna, 28 novembre 2019