Tornare a sentire musica dal vivo dona una certa parvenza di normalità dopo tutti questi mesi. Ci si guarda, però, intorno e si capisce che nulla è come prima: posti distanti, nessuna stretta di mano, gli interpreti che nemmeno si sfiorano…ma si è contenti di poter di nuovo passare delle serate in compagnia della musica e, in questo caso, di Rossini e il suo Barbiere.

Barbiere
©Yasuko Kageyama/TOR

La stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma è stata spostata al Circo Massimo per avere la possibilità di rispettare senza alcun problema il distanziamento sociale non solo del pubblico ma anche dell’orchestra, del coro e di tutti gli interpreti. L’unico problema della location è che, trovandosi al ridosso della strada, spesso passavano veicoli che possono turbare la concentrazione di chi si trovava sul palco, ma tutti se la sono cavata senza grandi problemi.

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©Yasuko Kageyama/TOR

Il Barbiere di Siviglia in forma di concerto certamente non riesce a comunicare in pieno tutta l’energia ma anche la comicità dell’opera, senza costumi e movimenti scenici adeguati; comunque c’è chi si distinto nel corso della serata: Miriam Albano nei panni di Rosina, la quale sfoggia delle piacevoli colorature e un’agilità e una leggerezza vocali perfette per la parte e Nicola Ulivieri nel ruolo di Don Basilio il quale, nonostante non sia un personaggio che interviene molto, nell’aria “La calunnia è un venticello” esibisce dei magnifici crescendo accompagnati dalle tipiche agilità del ruolo.

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Il Figaro di Davide Luciano, che non esce mai dalla parte nemmeno un attimo, è piacevole, allegro e divertente, mentre il Don Bartolo di Marco Filippo Romano è ben presente sulla scena facendosi sentire “a gran voce”, ma il suo temperamento sembra oggi portarlo verso cimenti diversi nel repertorio serio. Il Conte d’Almaviva, Giorgio Misseri, fornisce una prova in crescendo, mettendo in luce una vocalità brillante nonostante qualche affaticamento. Colpisce piacevolmente la dolcezza e l’armoniosità della voce di Berta (Francesca Benitez) e quella di Fiorello (Alessandro della Morte – dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma).

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Gli interpreti, il coro del Teatro dell’Opera sempre ben preparato dal maestro Roberto Gabbiani e l’orchestra del Teatro sono stati diretti dal brillante Stefano Montanari, che si divide tra la bacchetta e il clavicembalo e la cui direzione è sempre accattivante, riuscendo a stregare il pubblico dall’inizio alla fine, sulle magnifiche note di Rossini.

Sara Feliciello

Roma, 9 agosto 2020

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