Il Teatro La Fenice si avvicina alla Pasqua con una riflessione musicale attraverso le note del celebre Requiem e con il mottetto Ave verum Corpus di Mozart. A interpretare queste pagine magiche, oltre all’orchestra e al Coro della Fondazione, troviamo Ruth Iniesta, Cecilia Molinari, Anicio Zorzi Giustiniani e Alex Esposito sotto la direzione del Maestro Claus Peter Flor. Le due composizioni mozartiane non hanno sicuramente bisogno di presentazioni, essendo tra le più eseguite al mondo: il potere riflessivo di questa musica è tale che ogni interpretazione deve essere pensata in ogni minimo dettaglio. Ave Verum Corpus, nella versione originale per coro e orchestra d’archi, ha aperto il concerto: il mottetto ha introdotto l’ascoltatore in una ambientazione molto ricercata. L’ottimo Coro della Fondazione preparato da Claudio Marino Moretti ha espresso sin da subito eccellenza e ricercate sfumature vocali. La serata prosegue con il Requiem KV 626: la lettura approfondita di Claus Peter Flor ha regalato punti di estasi mistica e altri di saggia riflessione personale. Flor riesce a trasmettere allo spettatore quella passione e quel coinvolgimento che questa pagina regala, ma in certi momenti si lascia trasportare dall’ “errore umano” portando certi movimenti a un tactus troppo elevato.

La fusione di tutte le compagini di questa esecuzione è eccellente: coro, soli e orchestra riescono a dipingere un quadro perfetto. Il quartetto vocale è ottimo, le giovani voci dialogano e si fondono in un unicum come se cantassero insieme da una vita. Entrando nel dettaglio: il Kyrie di Ruth Iniesta è pulito e chiaro, nella sua lettura del Requiem si possono immaginare momenti paradisiaci, vocalità soave e sempre ben amalgamata nei momenti d’insieme e in rilievo in quelli solistici. Cecilia Molinari è un mezzosoprano che nella musica sacra è sempre in grado di arrivare al cuore di chi ascolta. La sua interpretazione del Requiem è sentita, riesce ad alternare momenti di preghiera e di liricità. Zorzi Giustiniani ben si disimpegna nella parte, chiarezza vocale e intonazione ottima lo caratterizzano in questa esecuzione. Alex Esposito, già ascoltato a Venezia pochi mesi fa, sfoggia potenza vocale e buon controllo del suo strumento. La sua interpretazione è caratterizzata da grande spiritualità e musicalità. Claudio Marino Moretti guida il Coro della Fondazione in un percorso rassicurante in un periodo di pandemia: nell’esecuzione di questo capolavoro della musica, il Coro trasmette solidità vocale e sicurezza. Un buon concerto, adatto al tempo pasquale. 

Venezia, 2 aprile 2021

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