Grande successo di pubblico per la Norma andata in scena al Regio di Torino, secondo titolo di questa stagione 2022, di cui rappresenta già un invidiabile gioiello.

Le scene del compianto Ezio Frigerio, al quale la rappresentazione è dedicata, catapultano il pubblico all’interno di un universo quasi onirico, la cui predominanza è lasciata ai colori freddi, che si sposano magistralmente col calore dei fuochi fatui dello sfondo. Insieme ai costumi di Franca Squarciapino, la dimensione di riferimento accoglie in toto l’immaginario offerto da un certo romanticismo tedesco, costruendo una scena caratterizzata da forte statuarietà, questa sottolineata anche dalla regia di Lorenzo Amato. 

Una produzione di qualità parte dalla presenza di una sapiente bacchetta, ed è ciò che qui si realizza con la direzione di Francesco Lanzillotta, capace di guidare Bellini con mano risoluta ma paziente, senza tralasciare quel mutuo dialogo con gli interpreti, indispensabile nella buona riuscita del tutto. Un dialogo decisamente impreziosito dalla comunicazione costante con il palcoscenico che hanno restituito un’esecuzione di grande qualità vocale e teatrale. Prima fra tutte è la Norma di Gilda Fiume, presente al Regio di Torino a meno di un anno dalla Traviata che la incoronò trionfante nel maggio 2021. La Fiume è una Norma belcantistica ed eterea, intenzionata a impreziosire la qualità tecnica e timbrica della voce, tanto quanto la resa espressiva della stessa, stabile nella complessità dei registri che caratterizzano il personaggio. Il pubblico torinese la acclama a gran voce già al termine di una “Casta Diva” di straordinaria limpidezza, che costituisce probabilmente la firma stessa dell’espressività tragica di Gilda Fiume. Accanto a lei spicca la personalità complementare di Annalisa Stroppa, qui nei panni di Adalgisa. Con un timbro caldo e vellutato porta sulle scene un personaggio passionale e risoluto, molto distante da quello della Fiume, ma che proprio in questo contrasto raggiunge quel connubio che rappresenta probabilmente l’apice dell’intera produzione.

Tra le voci maschili si distingue il Pollione di Dmitry Korchak, voce tenorile che sceglie di offrire un ritratto lontano dai cliché della tradizione, che tuttavia non gli impedisce di sfoggiare grande souplesse in variazioni di forte effetto. Infine, apprezzatissimo anche l’Oroveso di Fabrizio Beggi. Completano il cast le prove di Minji Kim (Clotilde) e Joan Folqué (Flavio). 

Una Norma che si conclude con notevolissimo successo di pubblico e che ben proietta il Teatro Regio nel prosieguo di stagione atteso ad aprile con la Turandot di Giacomo Puccini.

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