Terza recita di Carmen all’Arena di Verona e primo cambio nel cast. Rimane invariata la spettacolare cornice firmata da Franco Zeffirelli: l’abbondanza di gente sul palcoscenico, danzante, passeggiante, divertita, lo splendore dei costumi e il luccichio di tutte le sfumature cromatiche. Certo, un allestimento che paga tanta monumentalità con una lunghezza eccessiva dovuta ai complessi cambi scena.
Spiace riscontrare in questa recita qualche scollamento tra buca e palcoscenico, sempre efficacemente risolta sul podio da Marco Armiliato, il quale tenta di imporre anche dei tempi personali, puntualmente tradito dai suoi cantanti (in particolare la titolare del ruolo protagonistico).
Come dicevamo la recita aveva il suo punto di interesse nel primo importante debutto stagionale, ossia il soprano Gilda Fiume, che incontrava per la prima volta il pubblico dell’anfiteatro vestendo i panni di Micaëla. La sua fanciulla trecciata di biondo emerge grazie alla bella cura della linea e la pulizia espressiva.
Contraltare della pia Micaëla delineata dalla Fiume è nuovamente la Carmen della francese Clémentine Margaine, la quale si dimostra anche in questa recita dotata di mezzo vocale lussureggiante, tuttavia non sempre di intonazione impeccabile ed espressivamente un tantino monocorde.
Si conferma invece affidabile e coinvolgente il Don José di Brian Jagde, vocalità importante, precisione tecnica e giusta immedesimazione espressiva, così come l’Escamillo di Luca Micheletti si evidenzia per l’indubbia sicurezza scenico-vocale e l’eleganza interpretativa.
Bene le prestazioni delle parti di fianco: Caterina Sala (Frasquita), Caterina Dellaere (Mercedes), Nicolò Ceriani (Dancairo), Carlo Bosi (Reemendado), Gabriele Sagona (Zuniga) e Alessio Verna (Morales).
Calorosi applausi al termine.
Ieri,Oggi,Domani,Opera! 