Carmen è l’opera della libertà: una parola questa che è particolarmente significativa per noi che viviamo questo momento storico, dove dobbiamo lottare oggi per ottenere la libertà domani. Sognando la libertà il Teatro Grande di Brescia ci offre un Recital dell’opera di Bizet trasmesso su Sky Classica (e questa sera, 22 dicembre, sulla pagina Facebook del teatro) con i momenti topici dell’amato capolavoro.

Alessandro Trebeschi al pianoforte nel silenzio della magnifica sala del Teatro Grande ci introduce impetuosamente nelle atmosfere intriganti della vicenda di Carmen, accompagnando le vicende dei protagonisti con pianismo elegante e drammaticamente incisivo.

Nei panni della sigaraia più famosa della storia Annalisa Stroppa, mezzosoprano italiano tra i più brillanti oggi, che ha in Carmen uno dei suoi personaggi più riusciti e che in quest’occasione finalmente torna a proporlo in Italia, dove ho lo ha debuttato nel 2011. La sua Carmen seduce vocalmente grazie ad un timbro rotondo, di bello smalto, che sa cogliere la leggerezza dell’Habanera e della Seguedille, il turbine erotico della Chanson bohème e poi la sua mutazione in eroina da tragedia classica nell’aria delle carte e nel finale. La resa del personaggio gode anche della fascinosa presenza scenica e dell’abile attorialità.

Al suo fianco Francesco Meli costruisce abilmente lo sviluppo del personaggio, trovando il giusto equilibrio tra le richieste dello stile francese e la tradizione dei tenori italiani che affrontano il ruolo. I suoi momenti migliori sono il duetto con Micaëla e il finale con Carmen, dove l’artista mette in evidenza da una parte le sue abilità nel lirismo e dall’altra nell’impeto drammatico.

Terza protagonista è Serena Gamberoni nei panni di Micaëla, soprano lirico dal porgere cristallino e dal bel piglio interpretativo, capace di sottrarre vocalmente il personaggio dai soliti vezzi leziosi.

Francesco Lodola

Un pensiero riguardo “ET SURTOUT LA CHOSE ENIVRANTE, LA LIBERTÉ: CARMEN DAL TEATRO GRANDE DI BRESCIA

Lascia un commento